Erosione del verde: tagliati perché… fanno ombra!

via Dini_padova_taglio_alberiA fine Aprile 2015, il Comune di Padova ha fatto tagliare 5 tigli in via Ulisse Dini, a Chiesanuova. Con poco rispetto dei cittadini, il taglio è stato annunciato con cartello sugli alberi messo soltanto un paio di giorni prima dell’intervento distruttivo.

Fino a un anno fa la giustificazione era che gli alberi erano malati e quindi a rischio schianto. Cosi, in nome di un’irrazionale precauzione, oltre 1500 grandi alberi sono stati abbattuti negli ultimi 3 anni, molti di più di quelli veramente a rischio. Stime indicano che Padova è rimasta con circa metà degli alberi rispetto agli anni ‘70.

Nel 2015, alle motivazioni è stato aggiunto il conflitto degli alberi con i marciapiedi, con i muretti, con le piste ciclabili, problema che in realtà è grave e irrisolvibile solo in rari casi. Per esempio, il marciapiede in Via Volturno, che ha giustificato il taglio di una gleditsia, appare sì molto deformato, ma solo perché diversi anni fa si decise di rimuovere quasi tutti i grandi platani (che non sollevano il marciapiede) per sostituirli appunto con gleditsie.

In una città come Padova non c’è posto per i grandi alberi, è il falso mito dei funzionari del settore Verde del Comune, privo di ogni fondamento. Basta visitare le numerose città sostenibili in Europa e nel resto del mondo per capire che questa è una spiegazione ridicola e inaccettabile. Si usa qualsiasi scusa per tagliare i pochi platani, bagolari, tigli rimasti e sostituirli con specie arbustive di piccola taglia, scarso pregio (acero campestre, orniello, parrotia) e minimo valore ecologico (un acero campestre adulto assorbe un ventesimo della CO2 di un platano maturo). L’arbusto può essere poi rimosso silenziosamente e sostituito con un bel posto auto o parcheggio. E così, a Padova al posto delle rose son fioriti a decine parcheggi e costose rotonde, tutti manufatti molto amati dall’attuale amministrazione.

Purtroppo al peggio non c’è limite. In via Dini, nel cartello era scritto che: le piante …. creano eccessivo ombreggiamento; i residenti dei condomini sono costretti all’utilizzo dell’illuminazione anche nelle ore diurne”. Si inaugura la stagione del taglio “on-demand”: si risponde al capriccio di un paio di condomini, e si ignora la protesta degli oltre cinquanta che invece l’ombra la volevano. Ai pochi euro di risparmio per le luci di casa corrisponderanno molti più soldi e disagio per i condomini che dovranno usare i condizionatori durante l’estate.

L’amministrazione non sembra aver alcun progetto positivo per il verde e gli alberi, percepiti come costosi e fastidiosi, se non la graduale eliminazione del verde dalla città. Poco importa se poi Padova scalerà ulteriormente i vertici delle classifiche italiane ed europee per l’inquinamento, l’insostenibilità, il surriscaldamento e il degrado ambientale.

Sta ai cittadini pretendere che i recalcitranti amministratori della città, incrementino il verde e gli alberi piuttosto che l’asfalto, e proteggano la salute e il benessere di tutti senza metterli a repentaglio con politiche stantie.

prof. Alessandro Angrilli, Comitato Difesa Alberi e Territorio

7 thoughts on “Erosione del verde: tagliati perché… fanno ombra!

  1. Ogni abbattimento spiace, sempre.
    Però mi pare piuttosto esasperata, non costruttiva e anche non realistica l’affermazione secondo la quale : ” l’Amministrazione non sembra aver alcun progetto positivo per il verde” .
    Avete provato a prendere informazioni dal dirigente del settore verde pubblico ?
    Verdi saluti !
    Marco

  2. Sì, anche per me, questione esagerata… anche perché aspetto il taglio di un platano pericoloso in un incrocio movimentato da ANNI ed è ancora lì, tranquillamente potato (poco) che insidia la strada… ormai non sappiamo più cosa fare: è classificato PERICOLOSO dai vigili urbani, e non lo tagliano perché il verde deve essere conservato.
    Semplicemente scandaloso!

  3. Gent.le Marco,

    il Comitato comunica da anni e continuativamente con il settore verde, non si pensi che siamo dei naif alle prime armi che non conoscono nulla della realtà di cui parlano. Abbiamo le copie delle perizie, basate su criteri non scientifici, di centinaia di alberi (se vuole le può vedere risparmiandosi una discreta fatica). Ma mi rendo conto che il testo e’ ambiguo quando riporta “L’amministrazione non sembra aver alcun progetto positivo per il verde..” alla luce dei nostri tentativi di costruire un tavolo verde con il Comune ai quali è stato risposto (ultima riunione del 1 Aprile 2015) che l’amministrazione va avanti per la sua strada e sa cosa fare, sarebbe stato più corretto e veritiero scrivere “L’amministrazione non ha alcun progetto positivo per il verde…”. Lo stile scientifico e dubitativo a volte indebolisce la comunicazione. Naturalmente, se lei ha informazioni che a me mancano su grandi o piccoli progetti per il verde del Comune che seguono le indicazioni europee di sostenibilità saremmo ben felici di essere contraddetti.

    Cordiali saluti

    Alessandro Angrilli

  4. Gent.le Chiara,

    le sue argomentazioni non affrontano nel dettaglio i punti descritti nell’articolo (come nel caso del precedente commento di Marco), la sua affermazione che ciò che ho riportato (anche quantitativamente) sia una esagerazione basata sulla sua personale impressione di pericolosità del platano vicino casa francamente non è un’argomentazione: in psicologia della comunicazione si chiama argomentazione periferica basata sull’emozione non sulla razionalità. Va aggiunto che la paura che cada un albero rientra anche nel campo della psicologia della percezione del rischio, se la paura non è fondata da misurazioni scientifiche del rischio di caduta dell’albero.
    Come molti cittadini sanno, i vigili non sono abilitati a decretare la pericolosità degli alberi ma se lei ha comunicato la sua preoccupazione/impressione a loro e/o al settore verde, ho dei forti dubbi che non abbiano indagato la pericolosità dell’albero. Anche se non si usa in Italia (nè a Padova), esistono misure strumentali oggettive e precise basate sulla tomografia a ultrasuoni che permettono di valutare il rischio di schianto di un albero. Se poi le sue non sono paure irrazionali allora si attivi, senza perder tempo, per denunciare ai quotidiani locali e alla pubblica sicurezza l’imminente pericolo che corrono i cittadini. Se lei non farà nulla forse sa che la sua è solo una paura irrazionale.

    Cordiali saluti

    Alessandro Angrilli

  5. Gentilemì,
    come ho scritto non è assolutamente una mia percezione personale : i vigili urbani hanno definito l’albero pericoloso non io!. In quell’ incrocio sono documentati diversi incidenti anche gravi… no il morto non c’è ancora stato, ma per vedere se arriva un’auto bisogna oltrepassare la linea dello stop perchè il platano impedisce la visuale. A onor di cronaca hanno messo anche uno specchio, che funziona solo in parte. La mia paura non è irrazionale e ho già denunciato, io come altri cittadini, la cosa. I vigili ci dicono che non dipende da loro ma dal verde pubblico. Il verde non si decide ad intervenire dice che ha le mani legate dagli ecologisti… Ha ragione, dovrei chiamare anche i giornali, ma dubito che la cosa interessi a qualcuno che non abita nel quartiere…

  6. Gent.le Chiara,

    lei scrive “I vigili ci dicono che non dipende da loro ma dal verde pubblico. Il verde non si decide ad intervenire dice che ha le mani legate dagli ecologisti… ” questa sua affermazione è molto sorprendente perchè se il settore verde ha le mani legate dagli “ecologisti”, come mai ha tirato giù centinaia di alberi contro la nostra volontà e nonostante le proteste, perchè rovinavano un pò il marciapiede, facevano troppo ombra (legga sopra), ostruivano la visuale nei passi carrai, incombevano pericolosamente sulle panchine nei parchi (che adesso sono quasi tutte esposte al sole) etc. ?
    Se lei applica il “principium firmissimum” ovvero il principio di non contraddizione dovrebbe capire che il settore verde non ha le mani legate, se avessimo tutto il potere che lei dice, il Mattino, il Gazzettino e il Corriere Veneto avrebbero pubblicato qualche pezzo del comunicato stampa che ho spedito loro e questo non è successo. Mediti attentamente e la esorto ad applicare sempre il “principium firmissimum”.

    Cordiali saluti

    Alessandro Angrilli

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