Caso Iris, le contraddizioni del Comune

foto Iris2La decisione presa dal Consiglio Comunale il 1 dicembre scorso di procedere nell’iter di attuazione della zona di perequazione integrata n. 5 “Forcellini”, comunemente chiamata Iris, che spalmerà 34.000 metri cubi sul 30% della sua superficie (il 70% è destinato all’ampliamento dell’omonimo parco), ha fortemente irritato il comitato Iris, che da anni si batte affinché sia eliminata ogni futura ipotesi edificatoria che aggravi il rischio idraulico in un’area che è soggetta ad allagamenti ogni qual volta si manifestano precipitazioni di una certa intensità.

Non valgono certamente le generiche scuse avanzate dal sindaco Bitonci che sembrano spostare sui tecnici la responsabilità di scelte che sono chiaramente politiche, tant’è che la nuova giunta avrebbe potuto benissimo decidere di porre una moratoria ad ogni ulteriore lottizzazione (compresa quella in zona Iris), finché non fosse stato rivisto il recente Piano di Assetto Territoriale (PAT) di Padova riducendone l’esagerato dimensionamento. Con questa scelta, il sindaco avrebbe dimostrato di voler coraggiosamente mantenere le promesse fatte in campagna elettorale di difendere da ulteriori edificazioni quel che rimane dei cosiddetti “cunei verdi”, le aree già destinate a verde pubblico dal piano regolatore del grande urbanista Luigi Piccinato che dovevano separare l’uno dall’altro i grossi quartieri residenziali da costruire all’esterno del centro storico. In questo caso gli uffici comunali non avrebbero potuto far altro che adeguarsi. Ma, evidentemente, così non è stato.

Entrando nel dettaglio dell’intervento, va sottolineato che il responsabile del procedimento urbanistico, nell’esaminare la prima domanda di perimetrazione presentata nel novembre del 2011, aveva tra l’altro criticato l’eccessiva concentrazione dell’edificazione su via Canestrini, definendo tale soluzione inaccettabile data la limitata sezione della via e la fragilità idraulica dell’intera zona. Aveva quindi prescritto che la nuova progettazione planivolumetrica spostasse sul fronte nord una congrua parte del volume da realizzare e che fosse individuato un accesso da via Forcellini, dotato di un parcheggio pubblico anche di piccole dimensioni.

Il planivolumetrico allegato alla nuova domanda di perimetrazione d’ambito non ha dato adeguata risposta ai rilievi mossi, lasciando gravi carenze che il Consiglio Comunale non ha censurato. La principale di queste carenze è aver individuato l’accesso alle nuove case da via Forcellini, con una strada privata che passerà all’interno della Scuola d’inglese (là dove ora ci sono le giostrine per i bambini), senza aver previsto alcun parcheggio pubblico. Questo accesso ai nuovi fabbricati previsti nella parte nord dell’area di perequazione creerà nuovo traffico che si aggiungerà a quello indotto dalla scuola d’inglese. L’assenza del richiesto parcheggio aggraverà la situazione di pericolo, che già ora esiste a causa delle auto che intasano via Forcellini all’entrata e all’uscita degli studenti dalla scuola.

Tutto poteva essere risolto imponendo ai lottizzanti una più ampia perimetrazione d’ambito che consentisse di realizzare il nuovo accesso da via Forcellini, corredato di una congrua area a parcheggio. Si è invece deciso diversamente approvando una soluzione che non risolverà, anzi, aggraverà i problemi viabilistici presenti in via Forcellini. Sul punto Legambiente ed il comitato daranno battaglia.

Lorenzo Cabrelle – Legambiente Padova

2 thoughts on “Caso Iris, le contraddizioni del Comune

  1. Vorrei sapere che differenze ci sono tra questo piano e quello che aveva proposto e voleva attuare Ivo Rossi.
    Grazie a chiunque mi risponderà
    laura

  2. Ciao Chiara
    nella sostanza nessuna differenza tra questo piano preliminare e le ipotesi di Ivo Rossi. La pianificazione infatti è sempre quella e prevede 34.000 mc di cubatura derivante dalla perequazione nel cuneo verde iris (+ un’altra potenziale cubatura per attrezzature sportive). Non è cambiato nulla quindi. Rossi aveva nel tempo valutato alcune ipotesi di spostamento degli edifici all’interno del cuneo che però non erano mai state definite e comunque non avrebbero appunto risolto il problema nella sostanza.
    Questo preliminare approvato dal nuovo consiglio comunale a guida Bitonci, se possibile, ha però degli aspetti peggiorativi perchè, dividendo il piano in stralci di attuazione, crerà il problema del mancato accesso pubblico e del mancato parcheggio in via Focellini, visto che questi sono previsti solo nel 2° stralcio che nessuno può dire se verrà o meno mai realizzato.

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