Servizio Civile e immigrazione: Padova apre alle nuove generazioni

149_Servizio_CivileProprio mentre si stavano concludendo le pratiche di selezione e assegnazione dei posti per il servizio civile nazionale, a Padova una novità riapre i termini di presentazione delle domande. Il 4 Novembre scorso infatti, mentre scadevano i termini per presentare la domanda di partecipazione ai vari progetti di Servizio Civile, il Consiglio Comunale di Padova approvava una mozione presentata dalla Commissione per la Rappresentanza delle Cittadine e dei Cittadini stranieri che chiedeva l’apertura del servizio civile nazionale anche ai ragazzi che sono nati in Italia da genitori immigrati, o che si sono ricongiunti alla famiglia d’origine in tenera età, ovvero a tutti coloro che vivono e studiano risiedendo regolarmente a Padova, pur senza avere la cittadinanza italiana.

La giovane presidentessa della Commissione, Egi Cenolli, da mesi si batteva per la causa, di cui mi parlò anche in una breve intervista dello scorso luglio, dicendomi che la mozione per chiedere l’apertura del servizio agli stranieri a Padova era già stata formulata ma non ancora discussa. La presidentessa si era ispirata alla città di Torino, la quale aveva già approvato la proposta chiamando “percorsi formativi” il periodo di volontariato del tutto equivalente al servizio civile nazionale che già c’era, aperto però ai figli degli immigrati. La mozione presentata a Padova nasce dalla sinergia e collaborazione tra la Commissione e il gruppo Rocc – rete oltre i Confini di Cittadinanza, che da anni organizza e promuove iniziative per la costruzione di una cittadinanza attiva tra i giovani padovani figli di immigrati.

E così, i termini di presentazione della domanda sono stati in questi giorni procrastinati. I figli degli immigrati avranno tempo fino al 16 dicembre per compilare i moduli (reperibili nei siti web dei singoli enti) e presentare domanda di ammissione. Per fare un esempio, martedì 10 dicembre era previsto il colloquio finale di selezione per il progetto “Digital readers” presso il comune di Piove di Sacco. Il colloquio era la terza ed ultima prova nel percorso di selezione. A poche ora dall’inizio degli incontri (e dopo la seconda prova scritta che si era svolta la mattina stessa), viene diffusa la notizia che i colloqui erano rimandati in quanto (testuali parole di uno degli organizzatori) “una comunicazione da Roma ha fatto spostare i termini di selezione e riaperto il bando fino al prossimo 16 dicembre, anche ai ragazzi figli di genitori immigrati” (QUI le info e i moduli di iscrizione per il progetto nel Comune di Piove).

A parte le perplessità in merito alle modalità con cui tale modifica è stata o possa essere comunicata e promossa in tempo utile ai diretti interessati, la notizia è senza dubbi positiva e si colloca in un periodo politico e sociale che ha bisogno di dimostrare a se stesso che crede nelle nuove generazioni e sa vedere oltre le difficoltà della crisi.

La verità è che i giovani di origine straniera che sono cresciuti in Italia sentono, naturalmente, questo come il loro paese di appartenenza e spesso non hanno alcun legame con il paese di origine dei propri genitori. Rete G2 nel 2011 ha realizzato e messo in rete un simpatico videoclip che esprime il concetto.

Se si vuole favorire la convivenza più che l’isolamento è evidente che si dovranno valorizzare tutte le dimensioni della vita personale e comunitaria.

Le facoltà che il Comune può esercitare per incentivare l’integrazione sono molteplici e questa mozione riconosce finalmente ai ragazzi di seconda generazione l’esercizio dei diritti fondamentali di partecipazione e solidarietà.

Le occasioni di conoscenza e di avvicinamento con i nuovi residenti e soprattutto le sfide che il territorio locale intraprende per il benessere dell’intera comunità ci sono, esistono, e vanno valorizzate. Lo studio e l’analisi continua della cittadinanza sono fondamentali per poter avvicinarsi sempre di più a un modello sociale integrativo il più possibile efficace ed economico, e che sia modellato sui contorni di una società in continuo cambiamento.

Quindi…volontari per il servizio civile?? Benvenuti!

Sofia Simonato – Redazione ecopolis

4 thoughts on “Servizio Civile e immigrazione: Padova apre alle nuove generazioni

  1. Ma non avete ancora capito che a Padova la gente non ne può più di essere scavalcata dagli extracomunitari? Ci mancava solo che potessero inserirsi nel servizio civile, il Comune di Padova ha veramente passato i limiti. Ci penseremo bene e ci regoleremo alle prossime amministrative, fra non molto….

  2. avrei voluto replicare alla “signora” Zena che la sua paura le impedisce perfino di leggere e capire.
    Che non si tratta di passare davanti ad alcuno ma dare una opportunità di volontariato a chi fa parte – piaccia o meno – della nostra socità, che sono i ghetti e l’isolamento a creare odio e rincrescimento (quello sì pericoloso), che il servizio civile è una esperienza di formazione che mette i giovani a contatto con la cultura, la sofferenza o la presa in carico dei più deboli (virtù civili che più che insegnarle si apprendono praticandole), che accedere ad un bando dove si viene selezionati in base a curriculum ed attitudini è solo molto democratico, che non serve essere solidali per capire – razionalmente – che ad uno Stato costa molto meno un migrante integrato che uno che delinque …. ma poi mi sono reso conto che tutto ciò era già scritto nell’articolo di Sofia.
    Che è una ragazza di 22 anni, laureata con il massimo dei voti ma molto precaria, che viene quotidianamente dalla bassa a sue spese da un paese dal quale fino a 30 anni fa si partiva per le Americhe o, se andava meglio, per Torino, e che “nonostante tutto ciò” conclude il suo bellissimo articolo con “benvenuti”.
    Allora mi prende l’ottimismo, penso a questi ragazzi che girano l’europa con 50 euro, a mia figlia che alle elementari giocava in patronato con un bambino nigeriano (forse musulmano!) e ora frequenta una simpaticissima ragazzina cinese-italiana, a questo conoscersi fin da piccoli e allora mi scappa un sorriso, alla faccia della Giacomelli.
    E concludo: speriamo che la politica sia sempre così, che coglie il meglio dalla nostra società, anticipa le tendenze e ci forza a vedere le cose con nuovi occhi.

  3. Cito:
    “Ma non avete ancora capito che a Padova la gente non ne può più di essere scavalcata dagli extracomunitari? ”
    Extra…cosa??
    ” Nostra patria è il modo intero /
    nostra “legge” la libertà “.
    G.

  4. Andrea, sei proprio un grande.
    Quanta strada ancora da fare: quanta grettezza, quanto opportunismo, quanta egoistica cecità ancora da superare!
    E nonostante tutto “ti prende l’ottimismo”: senza di esso evidentemente tu e tutti gli amici di Legambiente non sareste così costantemente, puntualmente, coerentemente ed entusiasticamente impegnati a migliorare la vita di tutti noi.
    Grazie per quello che scrivi e per come lo scrivi.
    Grazie anche a chi ti aiuta a comporre questa Ecopolis, che leggo sempre così volentieri.
    E buon Natale.

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