Un Piano lacunoso e poco incisivo

Poca chiarezza negli obiettivi, scarsa partecipazione, confusione nei contenuti, mancanza di dati. Sono dure le osservazioni del circolo Legambiente Pratiarcati al PUMS dei comuni Comuni area Metropolitana di Padova

Il circolo Legambiente Pratiarcati ha presentato le proprie osservazioni al PUMS – Piano Urbano della Mobilità Sostenibile – dei Comuni area Metropolitana di Padova (Co.Me.Pa) e, come già rilevato da Legambiente Padova, ribadiamo che il Piano presentato appare lacunoso e poco incisivo, anche per il nostro territorio a sud di Padova.

Non ci convincono la mancanza di una reale partecipazione al processo decisionale, che ha portato alla stesura di questo P.U.M.S.; la poca chiarezza degli obiettivi da raggiungere, aggravata dalla confusione nei contenuti e nelle forme di comunicazione; la mancanza di dati sugli spostamenti relativi alle diverse modalità di trasporto, nell’arco di tutta la giornata, allo stato attuale e in proiezione alle scadenze del 2025 e del 2030. Ma quello che ci preoccupa maggiormente, è la totale deroga alla pianificazione comunale delle scelte infrastrutturali che riguardano anche e soprattutto il TPL, senza che vi sia reale interazione fra urbanistica e politiche della mobilità, nell’intento di superare il modello radiocentrico degli spostamenti e monocentrico, per quanto riguarda gli insediamenti.

Ci sembra necessario avere una visione più ampia e lungimirante sul tema dei trasporti e della mobilità, considerata la portata strategica che il documento avrà per i prossimi dieci anni. Un punto critico è sicuramente l’incertezza dei finanziamenti, in particolare destinati al Trasporto Pubblico locale.

Per quanto riguarda la provincia, nel piano si intende prioritaria la massiccia opera di infrastrutturazione, già presente nelle pianificazioni comunali, caratterizzata dai due bypass stradali nel tratto Albignasego-Maserà (SP 92 – Conselvana) e ad essi si demanda la buona riuscita degli obiettivi di piano (es. l’arrivo del tram al 2030), senza prevedere al contempo un potenziamento del Trasporto pubblico locale o la messa in campo di ipotesi alternative di breve/medio periodo che spingano gli utenti ad utilizzare il TPL, così da sgravare la mole di traffico attraversante i due centri. Pensiamo ad esempio a corsie preferenziali lungo la SP Conselvana/via Roma nel tratto Maserà – Albignasego fino all’attuale capolinea sud del tram – Sir1 (Guizza) e al ritorno alla gratuità del parcheggio scambiatore della Guizza e a quello del nuovo capolinea sud del Sir 1 (scenario di Progetto al 2030) tra i due comuni.

Auspichiamo quindi che la realizzazione di queste nuove strade, che dovrebbero assorbire il traffico automobilistico (che dovrebbe comunque decrescere a fronte del potenziamento del TPL), vada di pari passo, o meglio sia subordinato alla realizzazione di corsie preferenziali per gli autobus lungo uno dei due tracciati viari. Si dovrebbe procedere quindi per stralci a partire da nord verso sud, alla confluenza con il nuovo parcheggio scambiatore, così da “tarare” la portata degli interventi e verificare l’effettiva utilità di proseguire nella cementificazione del territorio, soprattutto di Maserà.

Tra le proposte che riguardano una visione ampia del territorio vi è la richiesta di riprendere il progetto ferroviario della Gronda Sud da Abano all’Interporto di Padova, passando per i comuni di Albignasego e Ponte S. Nicolò, con funzione anche trasporto passeggeri, e l’impegno a chiedere nelle sedi opportune la liberalizzazione del tratto autostradale da Monselice a Padova zona industriale, nell’ottica che la viabilità torni ad essere prima di tutto un servizio pubblico. Abbiamo chiesto anche di sperimentare forme di incentivazione al carpooling o bus navetta lungo la tangenziale di Padova.

Prioritario appare inoltre il completamento della rete di piste ciclabili, così da consentire di muoversi in sicurezza sulle due ruote, tra i quartieri di Albignasego e tra Maserà e Padova. A Maserà il completamento della ciclabile lungo via Terradura fino al canale Battaglia, sempre per mettere in sicurezza i ciclisti, non può attendere il 2030, come stabilito nel Piano, così come dev’essere realizzata in tempi ragionevoli la pista ciclabile lungo la Conselvana in collegamento con Carpanedo, mancante lungo tutto il tratto centrale.

Infine abbiamo proposto di ricomprendere nel PUMS una compensazione ecologica ai trasporti inquinanti, aumentando le piantumazioni su suolo pubblico per contrastare l’aumento delle temperature nelle città (le cosiddette isole di calore nel periodo estivo).

 

Circolo Legambiente Pratiarcati