Veneto, al via il bando per rottamare le vecchie caldaie a legna

Approvato dalla Giunta regionale del Veneto il bando per la rottamazione e sostituzione dei generatori di riscaldamento a biomassa più inquinanti.

L’iniziativa si inserisce nel contesto del Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera (PRTRA), finalizzato al miglioramento della qualità dell’aria e alla salvaguardia della salute umana.

Il Veneto, assieme a tutte le Regioni del bacino padano, è caratterizzato da una qualità dell’aria pessima durante i mesi invernali, tant’è che la Commissione Europea ha deferito l’Italia alla Corte di Giustizia Europea per i continui e duraturi sforamenti dei valori limite del particolato atmosferico (PM 10 e 2,5).

Per far fronte a questo enorme problema, le regioni del nord Italia si sono unite all’interno del progetto europeo prepAIR (di cui abbiamo parlato qui) volto all’implementazione di politiche per il miglioramento della qualità dell’aria e alla riduzione alla fonte delle sostanze inquinanti. Una delle fonti di emissione in atmosfera del particolato atmosferico è il riscaldamento domestico, e in particolare la combustione di materiale legnoso in stufe, camini e caldaie.

La Regione Veneto ha quindi messo a disposizione 500 mila euro per incentivare la rottamazione e l’acquisto di nuove stufe e caldaie a biomassa più efficienti e meno inquinanti, anche in vista dell’entrata in vigore nel 2020 delle nuove norme previste dall’Accordo di Bacino Padano riguardanti l’installazione e l’utilizzo dei generatori a biomassa, che impongono più alti standard in termini di prestazione emissiva.

Il bando, che scade il prossimo 30 aprile, prevede che ai soggetti beneficiari sia erogato un incentivo – vincolato alla rottamazione dei vecchi generatori termici a biomassa – pari al 50% del valore del nuovo impianto fino ad un massimo di 1.600 euro per impianti fino a 35 kW e di 5.000 euro per quelli più potenti. I criteri per la formazione della graduatoria dei soggetti vincitori sono strettamente vincolati alla localizzazione geografica, oltre che al reddito.

Infatti il sistema di pesi per la selezione dei vincitori tiene molto in considerazione il carico emissivo in atmosfera del Comune del soggetto richiedente e lo sforamento dei limiti di PM10 nel 2017 nell’agglomerato territoriale di appartenenza. Ciò significa che il bando mira a ridurre le emissioni principalmente nelle zone con una bassa qualità dell’aria e che sono maggiormente responsabili dell’inquinamento atmosferico.

Secondo la classificazione introdotta dalla Regione per la valutazione delle prestazioni emissive dei generatori termici a biomassa, la sostituzione porterebbe un dimezzamento delle emissioni di particolato per ogni sostituzione di un generatore ancora relativamente efficiente, mentre la sostituzione dei più vecchi e inquinati impianti comporterebbe una riduzione delle emissioni di decine di volte.

Lo stanziamento previsto dalla Regione permetterebbe la sostituzione di circa 300 stufe o di 100 impianti di oltre 35 kW. Per quanto esigua, questa misura va nella giusta direzione per l’impegno alla lotta all’inquinamento atmosferico, in quanto mira alla riduzione alla fonte di generatori che comunque continuerebbero ad emettere enormi quantitativi di particolato, se rapportati al calore prodotto. Inoltre, l’assegnazione dei fondi localizzata nelle aree più inquinate o più inquinanti avrà un impatto positivo più incisivo sulla qualità dell’aria e sulla salute dei cittadini delle aree più a rischio.

Carlo Zanetti – redazione ecopolis