Ridurre, riciclare, vigilare: le proposte concrete dopo Puliamo il Mondo

A caccia di chewingum, escrementi e auto parcheggiate in modo errato, per poi segnalarli al Comune.

Per Puliamo il mondo  insieme all’usuale raccolta di rifiuti abbandonati, quest’anno i ragazzi, dotati di regolari kit, macchine fotografiche e smartphone, hanno anche rilevato ogni tipologia di “sporcizia” dal centro di Este fino all’Anello Ciclabile dei Colli Euganei.

Presenti 8 classi, con 151 alunni delle scuole primarie, seguite da 15 docenti, a cui è stata infine offerta una merenda equa e solidale. Affinché però la tradizionale manifestazione di Puliamo il Mondo non si riduca solo a un esclusivo rituale per ragazzini ma divenga un momento di presa di coscienza per tutti, abbiamo deciso di cogliere questa occasione per formulare una serie di proposte all’Amministrazione Comunale e alla società che gestisce la raccolta differenziata, Sesa.

Osserviamo innanzitutto che la raccolta differenziata a Este ha avuto un costante calo, passando, secondo i dati Arpav, dal 68,81% del 2014 al 67,70% nel 2016. Si è notata, inoltre una minore cura nel conferimento corretto dei rifiuti (giorni sbagliati, contenitori inadatti) senza che nessuno effettuasse richiami o emettesse sanzioni. Così come è divenuta pratica diffusa, da reprimere severamente, l’esposizione di rifiuti al sabato deturpando le vie del centro storico.

Già avevamo fatto presente all’Amministrazione Comunale la nostra contrarietà alla raccolta indifferenziata al mercoledì e al  sabato (mercatale), malgrado la diversificazione dei rifiuti venga fatta successivamente dal macchinario che si trova in Sesa. Continuiamo a ritenere questa pratica antieducativa, in quanto spinge gli abitanti del  centro cittadino a conferire i propri rifiuti, in modo indifferenziato, esclusivamente nei giorni sopracitati.

Tantomeno proficua è stata la scelta di raccogliere la plastica ogni 15 giorni. Riteniamo sia preferibile farlo settimanalmente lasciando la periodicità quindicinale al rifiuto secco che finisce in discarica. 

Abbiamo notato che molte famiglie continuano ancora a porre l’umido nei sacchetti di plastica. Questo avviene perché vari esercizi commerciali mantengono la dotazione di tali sacchetti malgrado siano banditi dal 2012.

Ancora più imperdonabile l’uso di sacchi neri in quanto impediscono di vedere il reale contenuto del rifiuto conferito. Si invitano, infine, gli addetti Sesa a prestare un’attenzione e cura maggiore alle operazioni di svuotamento dei bidoni del verde.

Per migliorare tali criticità rilevate servono, a nostro giudizio, tre azioni concrete: ridurre il  consumo di imballaggi e oggetti usa e getta, riciclare in modo corretto i rifiuti e vigilare sulla loro corretta gestione.

Come circolo abbiamo deciso di scrivere il Riciclabolario, un dizionario che riporta l’elenco di tutti i possibili rifiuti e le relative modalità di smaltimento.

Ma segnaliamo anche che alcuni Comuni hanno adottato la figura dell’ispettore ambientale, un dipendente comunale, incaricato di vigilare sul corretto conferimento. È una bella idea da imitare. Si potrebbe pensare anche a forme di ammonimento non sanzionatorio, tramite apposizione di adeguati bollini, nel caso di rilevamento di cassonetti condominiali o sacchi non regolamentari.

Che questa sia l’occasione per cominciare a discuterne.

Flores Baccini – Legambiente Este, a cura di Flavio Boscatto – redazione ecopolis