Custodi per natura: la cura del territorio è giovane (e a fumetti)

custodi per natura_fotoLa nuova pubblicazione Custodi per natura. Cronache dal delta del Po è curata e illustrata da Giacomo Taddeo Traini e pubblicata da BeccoGiallo.

Racconta con taglio agile e avvincente un progetto di Legambiente Veneto che intende proporre agli abitanti di un territorio di sperimentare un nuovo modo di vivere, di gestire e di valorizzare l’ambiente come risorsa, a partire dal coinvolgimento personale.

Le attività e le iniziative legate al progetto “Custodi per natura” sono state realizzate nella zona del Basso Polesine, in collaborazione con le realtà locali, Iuav e scuole superiori. Protagonisti dei laboratori proposti da Legambiente sono i ragazzi e i docenti di alcuni istituti di Adria e di Porto Viro.

Perché i “custodi per natura” sono i cittadini, le comunità del posto, ovvero coloro che abitano, vivono e utilizzano un territorio. Sono loro a essere stati coinvolti in “un percorso partecipato di cura, custodia e promozione locale”.  Solo così, a una prima fase di informazione e  confronto, seguiranno azioni consapevoli, condivise e concrete, ispirate dalla coscienza civica e dal senso di corresponsabilità, in difesa di risorse collettive preziose, fragili e limitate come la biodiversità, il suolo e il paesaggio.

In questo caso il territorio da custodire e da valorizzare è un ambiente unico al mondo: il delta del Po con più di 170 km2 di superfice valliva e lagunare di eccezionale valore naturalistico e paesaggistico, habitat per molte specie animali e vegetali, nonché la più importante zona umida italiana, secondo la convenzione di Ramsar. Finora quest’area è stata pressoché risparmiata dalla colata di cemento che ha invaso il Veneto (ne abbiamo parlato qui).  Ma è possibile oggi uno sviluppo sostenibile che non danneggi l’ambiente, ne valorizzi le peculiarità e, al tempo stesso, garantisca alla collettività occupazione e benessere economico e sociale?

Intrecciando situazioni, potenzialità e criticità di alcuni spazi abbandonati sono nate vivide proposte per favorirne la riqualificazione e fruizione: Custodi per natura racconta con semplicità che un impianto industriale dismesso, come la centrale termoelettrica di Porto Tolle,  potrebbe diventare spazio museale, luogo di aggregazione e produzione culturale o polo di ricerca sulle energie rinnovabili; una vecchia ferrovia abbandonata potrebbe trasformarsi in una base logistica per percorsi di turismo in bicicletta o a piedi; un parco un po’ trascurato, provvisto di opportune attrezzature, può rinascere come punto di ritrovo per giovani e anziani.

Le schede, introdotte dalla presentazione del progetto, sono collegate tra loro da una storia, che le racchiude in una ideale cornice. Strisce di fumetto ci mostrano, tappa per tappa, il percorso di Maurizio, un ragazzo che, guidato da un gabbiano parlante, esplora in bicicletta ciò che lo circonda.  Nei vivaci dialoghi tra l’umano e il pennuto si ricostruiscono storie, fatti e progetti, ciò che è stato e ciò che potrebbe essere in futuro per questi luoghi così ricchi di natura e di bellezza.

A fine giornata, di fronte allo scenario suggestivo di una golena immersa nella luce radente del tramonto, il gabbiano si congeda, invitando Maurizio a raccontare agli altri umani ciò ha visto e ascoltato. Il rispetto per la natura diventa un tesoro prezioso da trasmettere per il bene di una collettività.

“Custodi per natura” è un progetto inserito in un movimento di livello internazionale, la Custodia del Territorio, introdotto e sostenuto da Legambiente in Italia per la salvaguardia del suolo e della biodiversità.

Silvia Rampazzo, redazione ecopolis