E’ nata a Padova “Mercato circolare”, la prima app per consumare responsabilmente

economia circolare_appA Padova e Torino, città universitarie e di snodi per molte persone, opera dal 2013 Pop Economix, una realtà che si occupa di economia civile e circolare.

Tra gli ultimi progetti realizzati c’è la app Mercato circolare, che per prima permette di scegliere attività commerciali che abbattono o annullano l’impatto ambientale dei loro prodotti. Ne abbiamo parlato con due dei fondatori dell’associazione, Nadia Lambiase e Paolo Piacenza, che l’hanno ideata a seguito del loro spettacolo Blue Revolution, L’economia ai tempi dell’usa e getta.

Il tema di Blue Revolution è l’economia civile come risposta al drammatico inquinamento di plastica nel mare. È stato scritto da Alberto Pagliarino, direttore artistico e attore fondatore dell’associazione, e viene interpretato di volta in volta da lui, da Fabrizio Stasia o da Christian Castellano.

È la loro seconda rappresentazione, dopoPop Economix Live Show che decise di raccontare, tre anni dopo, la crisi economica iniziata nel 2008. “Dopo aver raccontato il ‘brutto’ del mercato – dichiara ad Ecopolis Paolo Piacenza – abbiamo deciso di raccontare il bello, l’economia civile e circolare”.

“Siamo partiti da Antonio Genovesi, un professore di economia che, nella stessa epoca del più noto Adam Smith, già parlava di «felicità pubblica» – prosegue il direttore editoriale dell’associazione – per arrivare al 2001, quando Tom Szaky, un giovane canadese che studiava a Princeton, inventa, con il suo socio Jon Beyer, Terracycle: un’azienda che nasce producendo fertilizzante dagli scarti e oggi è un modello di impresa circolare, che prospera, ha creato lavoro e ci indica l’economia circolare come un orizzonte necessario”.

Ed è dalla responsabilità ambientale dell’impresa che l’associazione è partita per la creazione della app Mercato Circolare, realizzata collaborazione con l’agenzia torinese The Connective, allo scopo di raccontare le buone pratiche di economia circolare in giro per l’Italia e non solo. La app è disponibile gratuitamente negli store Apple e Android, censisce ad oggi 183 realtà, di cui il 95% in Italia, che hanno attività e prodotti a impatto zero o vicino allo zero.

È un’app pensata sia per singoli che per le aziende, che, oltre alla ricerca libera (per “negozi” e “prodotti”), permette anche di conoscere le realtà della blue economy – quelle che rispettano il principio generale dello scarto come risorsa – vicine alla propria posizione e di fare ricerca tramite le tag.  Importante soprattutto la parte Partecipa in Prima Persona, dove si possono trovare non solo eventi sul tema dell’economia circolare ma anche associazioni e organizzazioni eco-sostenibili.

“L’idea della app è nata in seguito allo spettacolo, che ci ha fatto scoprire tante realtà virtuose di economia circolare – dichiara ad Ecopolis Nadia Lambiase – abbiamo così deciso di creare un sistema semplice per renderle accessibili a tutti, a partire da i nostri spettatori”.

“Tra le più belle realtà trovate mi piace ricordare – prosegue la presidente dell’Associazione Pop Economix – Le due di latte e la siciliana Orange Fiber che usano una lo scarto del latte e l’altra quello degli agrumi per creare un filamento per i vestiti; così come Arcadia design che produce sedie e tavole che poi possono essere portati indietro per essere rigenerati. E ancora Ecoplanner, azienda creata da tre donne di Roma che organizza matrimoni eco-sostenibili”.

Ma Paolo Piacenza e Nadia Lambiase non si fermano qui: stanno ragionando di trasformare l’app in una start-up, rendendola così un luogo dove vendere e acquistare prodotti online. Adesso vanno avanti con il Blue revolution tour per raccontare le belle esperienze che già oggi provano a muoversi nella direzione giusta.

E voi, che aspettate a scaricare la app? Serve il contributo di tutti per dare spazio a queste nuove realtà, anche grazie alla possibilità di fare rete e segnalare quelle ancora non censite: sul Sole24ore trovate la mappa delle prime realtà di economia circolare censite a Nord Est.

Luca Cirese – redazione di ecopolis