Muoversi in modo eco-sostenibile anche in vacanza: in Valle D’Aosta è possibile

Postazione di bike sharing in Val D'AostaVolevo una vacanza sostenibile dal punto di vista della mobilità, e in Valle D’Aosta l’ho trovata.

Fondation Grand Paradis, ideatore e principale soggetto attuatore del progetto ITER, acronimo di “Immaginez un Transport Efficace et Responsabile”, crede che diminuire l’utilizzo dell’auto nelle vallate alpine sia possibile, a patto di mettere  in campo sistemi alternativi di trasporto che siano agevoli, credibili e utilizzabili in modo piacevole.

Ma è un  processo che deve anche essere accompagnato dalla diffusione di una nuova consapevolezza ambientale dei cittadini che si mettono in viaggio: i turisti devono comprendere l’importanza di modificare le loro abitudini e i loro stili di vita in un’ottica di riduzione del loro impatto ecologico. 

Durante il mio soggiorno in Valle D’Aosta ho potuto utilizzare una e-Mountain-bike con la quale ho affrontato sentieri impegnativi del gran Paradiso: una bici bellissima disponibile presso il centro visitatori del Parco Nazionale del Gran Paradiso di Cogne, Valsavarenche e Rhêmes-Notre-Dame. 

Il prestito, su prenotazione, è gratuito, ma richiede di esibire il biglietto cumulativo, dal costo di 8 €, che consente l’accesso a 10 siti di natura e cultura distribuiti nelle tre vallate valdostane del Gran Paradiso e l’acquisto di prodotti del territorio con una spesa di almeno 10 €: un’impresa non difficile, dato che qui qui si trova la migliore fontina! 

Inoltre si può usufruire del bike-sharing Rè.Ve Grand Paradis: il servizio si basa su una rete composta da 66 biciclette a pedalata assistita, disponibili presso 11 pensiline fotovoltaiche collocate in 8 postazioni di cinque comuni del Parco nazionale del Gran Paradiso. Alcune biciclette sono anche equipaggiate con seggiolino per bambini.

Non manca neanche un servizio gratuito di navetta per collegare le varie frazioni del territorio, proprio per abituare il turista a lasciare l’auto e riprenderla solo per rientrare in città.

Paola Segato – Legambiente Limena