Nasce il comitato contro la terza corsia della A13 tra Padova e Monselice

Comitato No Terza CorsiaIl Comitato NO Terza Corsia A13 Padova – Monselice rappresenta un’associazione di cittadini che nasce a seguito della ripresa dell’iter di progettazione dell’ampliamento da due a tre corsie dell’autostrada A13.

Un allargamento che esaspera la condizione già critica delle molte famiglie che vivono a ridosso del tracciato stradale che interessa il territorio di Albignasego, Maserà di Padova, Due Carrare, Pernumia e Monselice, cinque comuni della bassa padovana.

Il Comitato, consapevole del necessario sviluppo e dell’aggiornamento della rete delle infrastrutture stradali, chiede che il progetto venga opportunamente valutato e che sia ponderata l’effettiva utilità dell’opera, non perdendo di vista il rispetto delle persone, delle attività produttive del territorio e dell’ambiente in cui esse sono inserite.

“Le attività di compensazione ambientale vanno adeguatamente effettuate”  sostiene il Comitato, “così come vanno supportate e sostenute le misure di protezione della vita delle persone e del loro benessere quotidiano”. “Non avrebbe senso” concludono “’creare’ sviluppo andando a distruggere un tessuto sociale e produttivo che da tempo genera nel territorio risorse adeguate”.

In questi giorni il Comitato sta promuovendo un’intensa attività di informazione sul territorio, attraverso banchetti nei vari comuni e con un ciclo di serate aperte a tutti che si svolgeranno nei cinque comuni  interessati. L’inaugurazione a Maserà di Padova, venerdì 5 maggio presso la Casa delle associazioni, in via Kennedy 10, dalle ore 20,30. 

Gli incontri, in particolare quello finale, articoleranno il contributo di tutti i soggetti interessati fornendo anche una connotazione tecnica dell’intervento, affinché la popolazione possa costruirsi una propria completa idea del problema.

L’opera è ritenuta dannosa anche per l’ulteriore impatto ambientale negativo apportato nei confronti di un territorio già fragile e compromesso dall’aumento della cementificazione e del consumo di suolo e dall’inquinamento complessivo di aria, acqua e terra che ricade su tutti.

A seguito dell’esame della Valutazione di Impatto Ambientale, all’approvazione del progetto, che richiederà almeno sette anni, è subordinata l’ottemperanza, da parte di Autostrade per l’Italia S.p.A., degli interventi di isolamento sonoro, previsti anche dai Piani acustici e del rumore adottati dai Comuni.

Il Comitato si fa quindi portavoce dell’inutilità dell’opera evidenziata dal calo di traffico (qui la tabella dello studio), rilevato dallo studio della Valutazione di impatto ambientale. La previsione di incremento del traffico previsto dalla società non è giustificata, perché è basata sul modello ormai superato del trasporto su gomma: a differenza del nostro paese, molti Stati europei hanno già realizzato sistemi di mobilità alternativi per merci e persone, riducendo così sia il traffico sia gli effetti negativi su salute e ambiente.

Varie le richieste del comitato: non solo un immediato piano di risanamento acustico dell’asse autostradale e il rispetto delle normative europee e nazionali per la messa in sicurezza del territorio e dei cittadini ma anche un’indagine epidemiologica sulla prolungata esposizione dei cittadini al rumore e alle polveri sottili e in generale sull’impatto ambientale dell’opera, anche nei riguardi dell’agricoltura.

L’appello è rivolto ai sindaci, nella loro qualità di responsabili della salute pubblica e della tutela del territorio, affinché prendano una posizione chiara contro la Terza Corsia e si uniscano a tutti i cittadini nelle mobilitazioni promosse, portando il proprio intervento presso le sedi istituzionali preposte.

Elena Coppola – redazione di ecopolis