Paestumanità: una buona Azione per l’Umanità

paestumanitaAbbiamo da poco festeggiato i 15 anni di Salvalarte a Padova, ma le pietre antiche del ponte che attraversa le Riviere non sono le sole ad essere difese e valorizzate dai volontari di Legambiente. Forse non tutti sanno che anche in un sito famoso e riconosciuto dall’UNESCO come quello di Paestum i volontari sono attivi per le mura (vedi qui), e hanno perfino intrapreso un progetto di azionariato popolare che interessa l’area archeologica nel suo complesso: “Paestumanità. Comprare per salvaguardare”.

“Le idee fondanti del progetto, lanciato da Legambiente lo scorso marzo, sono due: contribuire a migliorare la tutela e la valorizzazione di Poseidonia-Paestum, antica colonia greca in provincia di Salerno, riconosciuta bene UNESCO, e restituire al sito l’unità originaria, limitata da una ormai secolare convivenza di proprietà pubblica e privata dentro l’area archeologica. Lo spazio urbano della colonia, infatti, si estendeva per 120 ettari, ben delimitati dalla cinta muraria antica che ancora oggi la abbraccia: di questi solo 25 sono visitabili, dal momento che sono stati acquisiti dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali; la restante superficie è, invece, di proprietà privata ed è utilizzata principalmente per le attività agricole, per l’allevamento bufalino e per attività commerciali.”

In questo modo Legambiente Paestum presenta la situazione sul sito dedicato all’iniziativa, www.paestumanita.org. L’idea alla base del progetto è semplice: “se lo Stato non riesce ad acquisire la titolarità di tutta l’area archeologica interna alle mura per mancanza di fondi e non riesce a tutelarla perché non sempre interviene nel merito delle attività svolte dai singoli sulla sua superficie, allora chiediamo ai cittadini, senza limiti geografici, di raccogliere i fondi necessari per comprare i terreni privati e promuoverne la tutela.”

La galleria di foto proposte è molto eloquente, e la situazione è ben riassunta anche in un video in cui il perimetro dell’area archeologica, scelto come logo dell’iniziativa, si alterna con le immagini delle mura ai campi e dell’antropizzazione.

Accanto alla sottoscrizione, inoltre, Legambiente Paestum propone una serie di iniziative volte a coinvolgere la cittadinanza e a favorire il senso di appartenenza – a questo punto non più solo simbolico – al progetto, come il convegno dello scorso novembre presso la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico.

Se altrove i fondi pubblici, pur non mancando, vengono utilizzati in maniera totalmente irrazionale (abbiamo già parlato del caso di Pompei ) o le barriere imposte dalla burocrazia sembrano insormontabili, ci sono anche proposte di azione concreta, partecipata, efficace.
Un bel modo di salvaguardare la Bellezza.

Annalisa Scarpa – Redazione di Ecopolis

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