La sfida di Padova Futura: l’ospedale sia parte della città

L' Area Ospedaliera RiqualificataUn ospedale deve essere per forza associato solo al malessere?

O esiste la possibilità di viverlo come luogo di storia e cultura, integrato con la città, inserito in un continuum urbano?

Il blog Padova Futura lancia la sfida della riqualificazione dell’area dell’ospedale esistente (“il nuovo sul vecchio”) contro una nuova edificazione di polo ospedaliero in aree periferiche.

“L’ospedale non è una cosa completamente estranea, ma un edificio aperto alla città. Per questo è molto importante che sia vicino al centro urbano, che la gente ci possa arrivare tranquillamente […] non solo perché malata, ma per vedere ad esempio una mostra o prendere un caffè. […] deve essere un elemento della città, come una piazza o ogni altro luogo […] in una forma “amabile” e per questo abbiamo creato una parola nuova: la “domesticità”, sostiene Albert Da Pineda, progettista del Nuovo Ospedale di Pordenone.

Cinque gli obbiettivi di una buona urbanistica presentati dall’architetto Francesco Galesso, promotore del blog Padova Futura: la ricerca della bellezza, senza avere timore riverenziale del passato; la iriqualificazione dell’esistente, in un’ottica di disegno urbano d’insieme; la densificazione di alcuni brani urbani della città e il diradamento di altri, che devono essere restituiti al paesaggio agreste o comunque del verde pubblico; la netta separazione del traffico automobilistico da quello pedonale e ciclabile: l’automobile deve essere posta ai margini dei luoghi pubblici, che vanno quindi interamente restituiti ai cittadini. E infine c’è il tema del continuum urbano, tipico dei nostri centri storici il cui modello urbano nei secoli si è rivelato il migliore, anche per la sua capacità di modificare i sui spazi diversificando e arricchendo di complessità sceniche il tessuto della città stessa, attraverso anche l’indispensabile condivisione dei fini da parte della comunità.

Queste le premesse alla base dei due progetti urbani di interesse pubblico avanzati dall’architetto Galesso, uno dei quali riguarda la riqualificazione dell’Area Ospedaliera. L’assunto dal quale si parte è che riqualificare l’attuale sede sia funzionale sia all’ospedale che alla cittàSi è deciso che la via della ristrutturazione non sia praticabile e che sia quindi necessario ipotizzare un Nuovo Polo Ospedaliero. Ma a questa conclusione si è giunti senza prima aver provato con un serio progetto di ristrutturazione a riqualificare l’attuale sede, come sarebbe previsto per legge e sebbene questa sia una scelta di vitale importanza per il futuro di Padova.

Una scelta che non ha tenuto conto dell’impatto che una tale opera avrà nel territorio, nella società e nell’economia locale, in un’ottica di urbanistica espansiva. Non c’è neppure alcun piano su cosa fare dell’attuale area dopo che la città ospedaliera si sarà trasferita altrove.

Il progetto di riqualificazione del vecchio Ospedale proposto da Padova Futura, vuole dimostrare, che i problemi che gravano sull’attuale sede ospedaliera e ritenuti insormontabili, sono invece risolvibili. Si affrontano dunque i temi della divisione in due dell’Ospedale, della mancanza di parcheggi, della viabilità, del malfunzionamento distributivo dei dipartimenti ospedalieri, della presenza nell’area di rilevanze storiche e archeologiche, dell’impossibilità logistica di ristrutturare mantenendo operativa la struttura, della rilevanza dei costi rispetto ad un Nuovo Polo e infine del maggior tempo che questa soluzione implica.

Il progetto di massima che ne deriva delinea uno schema urbano e una composizione architettonica dei vari elementi, ma, data la complessità intrinseca del tema e la diversità delle tematiche affrontate, non può prescindere dall’approccio multidisciplinare, che richiede quindi il contributo non solo di architetti e tecnici, ma anche esperti di organizzazione ospedaliera ed universitaria, e di chi più in generale si occupa di territorio e di habitat, che condividendone le finalità vorranno dare una mano. Questo confronto potrebbe avvenire collegialmente all’interno di un “Laboratorio di progettazione”, aperto a proposte progettuali alternative e, perché no, anche migliori.

Padovani fatevi avanti.

sintesi a cura di Elena Coppola, redazione di ecopolis

sono molti i contributi sul tema “nuovo ospedale” pubblicati su ecopolis: ricordiamo quello di Tullio Todesco (qui), di Legambiente ed Italia Nostra (qui), Fabrizio Cardin (qui), Claudio Carrara (qui)

2 thoughts on “La sfida di Padova Futura: l’ospedale sia parte della città

  1. Come Medico d Medicina Generale, convidivo in toto queste osservazioni.
    Aggiungo che da anni pochi, tra cui il sottoscritto, dichiarano apertamente la non utilità del nuovo ospedale per la salute e il benessere dei Padovani, già oggi ma molto di più per il futuro. Anzi distoglierà risorse dalla medicina del territorio,dai servizi domiciliari, dagli infermieri dei distretti, dall’assistenza agli anziani a casa propria, dagli ausili e dall’assegno di accompagnamento, dalle campagne di prevenzione e da tante altre iniziative che la moderna medicina sponsorizzata dall’OMS propone .
    E quindi , visto che i soldi vanno là, e verranno tolti di quà, sarà un danno per la nostra salute.
    Claudio Carrara

  2. Condivido pienamente Claudio.
    Ma tutte le voci saranno senza ascolto-come lo son sempre state- se l’opzione che prevarrà non porterà prestigio o potere a chi la adotterà. I ” padroni del vapore” ragionano cosi’.
    G.

Comments are closed.