Bruciare rifiuti! Il cementificio pronto a diventare inceneritore

css_zillo_monselice_protesteAll’ultimo giorno utile: il 21 settembre scorso la Commissione Tecnica Provinciale Ambiente ha accolto la richiesta del gruppo Zillo di utilizzare a Monselice 52.000 tonnellate/anno di CSS (Combustibile Solido Secondario), cioè rifiuti, in sostituzione di 37.000 t/a di combustibile fossile (Pet-coke).

Nonostante una vastissima mobilitazione trasversale di gran parte del territorio che, opponendosi, chiedeva ulteriori approfondimenti sui notevoli e conclamati rischi per la salute.

La proposta era stata presentata in Comune esattamente due mesi prima ma nessuno si è preoccupato di renderla nota e il motivo è facile intuirlo: la Provincia deve rispondere entro 60 gg e si è voluto tenere tutto nascosto per mettere poi di fronte al fatto compiuto.

Nonostante la forte mobilitazione, le firme raccolte, la grande partecipazione alle assemblee indette, le osservazioni dei comitati ambientalisti, le richieste dei Sindaci del territorio e gli appelli accorati dei cittadini, il progetto è stato comunque approvato! Ora il Gruppo Zillo, conquistata una posizione di forza, apre ad eventuali prescrizioni e compensazioni, ma intanto ha intascato questa sciagurata autorizzazione.

Ma cosa prevede il progetto nello specifico? Cerchiamo di capirne meglio le conseguenze.

Il gruppo Zilio sostiene che la sostituzione – fino ad un massimo del 50% – dei combustibili fossili attualmente utilizzati per l’impianto di cottura del clinker con un combustibile solido secondario non rifiuto permetterà un notevole abbattimento delle emissioni in atmosfera, con una riduzione di Co2 attesa di oltre 100mila tonnellate l’anno. Solo i cementieri sono capaci di simili miracoli! 

La realtà è che l’impiego di CSS nei cementifici, in sostituzione di percentuali variabili di combustibili fossili, causa la produzione ed emissione di diossine, metalli pesanti tossici per l’ambiente e dannosi per la salute umana.

CSS è un nome che è stato inventato per travestire i RIFIUTI e trasformarli miracolosamente in COMBUSTIBILI, con l’approvazione (nonostante il no della Commissione Ambiente della Camera) del Decreto Clini (allora ministro dell’ambiente e ora sotto processo per corruzione): bruciare rifiuti nei cementifici ha conseguenze più gravi che bruciarli negli inceneritori perché i cementifici sono impianti non progettati per quella funzione!

Secondo autorevoli studi, ripresi dai “Medici per l’ambiente”:

• Il decreto CSS “end of waste”, approvato in Italia, prevede la presenza, nel CSS, di una serie di metalli pesanti il cui trasferimento nelle emissioni dei cementifici può causare gravi danni all’ambiente e alla salute dei residenti nei territori limitrofi

• Uno studio condotto negli USA ha dimostrato la presenza di concentrazioni di diossine da 2 a 9 volte più alte nella polvere domestica di abitazioni entro 3,5 Km da cementifici che utilizzavano co-combustione di rifiuti;

• Un secondo studio condotto negli USA ha dimostrato un incremento significativo del rischio di sviluppare un linfoma non-Hodgkin nei residenti entro 3 Km da cementifici che utilizzano co-combustione di rifiuti non pericolose;

• Incrementi di mortalità per tumori maligni di colon-retto, colecisti, stomaco, vescica sono stati dimostrati nei residenti in prossimità di cementifici con co-combustione di rifiuti.

A Monselice, oltre ai residenti, ci saranno tre poli scolastici con migliaia di bambini e adolescenti, nel raggio di 500 metri, che si troveranno sotto i fumi maggiormente inquinanti di quelli emessi da un cementificio/inceneritore.

Questo non è né tutela della salute né salvaguardia dei posti di lavoro, questo significa solo assecondare gli affari dei cementieri! C’è un unico modo per ridurre le emissioni, ed è quello di utilizzare il metano come combustibile, cosa che avviene in diversi altri cementifici d’Europa!!

sintesi a cura di Laura Fasanetto, dagli articoli di padovanabassa.it – laboratorio sociale

2 thoughts on “Bruciare rifiuti! Il cementificio pronto a diventare inceneritore

  1. Per conoscere. Se l’alternativa è bruciare carbone (se ho capito bene di qualità non eccelsa), cos’è peggio per la salute? Non dipende dal tipo di CSS bruciato? Senza dubbio l’ideale sarebbe passare al metano, ma quanto costerebbe? Grazie.

  2. Provo a darle una risposta sintetica senza giri di parole.
    Stando alle cifre dichiarate dai cementieri:
    . Utilizzare CSS invece di petcoke fa risparmiare 39.6 euro/ton
    . Utilizzare METANO invece di petcoke costa circa 4-5 volte di più.
    Se guardiamo ai fattori di emissione di anidride carbonica per combustibile dell’inventario nazionale Unfccc, il pet coke emette circa 100 t/TJ (terajoule) di CO2 contro le 56 t/TJ del gas metano e le 76 t/TJ dell’olio combustibile.
    Con il Metano quindi circa la metà di CO2 e quasi assenti altri inquinanti fortemente presenti nella combustione sia del Pet – Coke che nei CSS.
    Se non mettiamo in discussione l’assunto che l’inquinamento produce malattie di varia gravità, si tratta di capire a quanto ammonta il costo scaricato sulla società e sulle singole persone che subiscono gli effetti di queste emissioni. Dal punto di vista umano, non dovremmo avere dubbi, ma anche dal punto di vista economico qualche calcolo è stato fatto e il buonsenso porterebbe a scegliere il combustibile apparentemente più costoso. Ma sappiamo come funzionano queste scelte: si preferisce avvallare l’abbattimento dei costi per le aziende, finendo per spalmare gli stessi sul piano sociale. Una lungimiranza ed un senso di responsabilità (e di umanità) che non riusciamo più ad affermare. Un cordiale saluto. Francesco Miazzi

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