C’è chi non si arrende al cemento (e ci gioca su)

gasparotto_festivalIn città c’è chi il degrado lo sfida, proprio su quel cemento che sembra produrlo: in quelle zone di Padova che sembrano avere peggior fama e, quindi, una maggiore esigenza di riqualificazione.

Arcella. Se leggi i giornali sembra di abitare nel Bronx. Se ci vivi ti accorgi di stare in uno dei quartieri più ricchi della città. Ricco di esperienze, ricco di culture, ricco perché no, anche di contraddizioni.”

Piazza Gasparotto, un’area di Padova solitamente definita degradata che, per la sua configurazione sociale e strutturale, si presenta come una sorta di periferia interna.”

Sono tante le associazioni e le iniziative che puntano a reinterpretare con creatività la socialità in questi spazi:  piazza Gasparotto, Arcella, piazza Caduti della Resistenza, Piazzetta Forzatè, l’area della stazione”… solo alcuni dei luoghi che stanno tornando a vivere grazie alla volontà di cittadini, comitati ed associazioni. Giochi, sport, agricoltura e alimentazione sono attività che certamente ben si adattano alla (speriamo!) ormai imminente stagione primaverile.

C’è chi, come Polisportiva San Precario, ha scelto un parco cittadino dell’Arcella per “trasportare fuori dai campi di gioco l’avversione verso razzismo e discriminazioni, la rivendicazione di un sport inclusivo ed accessibile a tutti. Sport come welfare, non come business”.

La dimensione è quella dell’evento: tre giorni di tornei, musica e culture. Dal 20 al 22 maggio, il Parco Milcovich (prima Arcella) si anima grazie alla collaborazione della Polisportiva con Uisp Comitato Di Padova, Wat Muay Thai Padova, Palestra Popolare Galeano, Coop Città Invisibile (leggiil programma completo).

C’è chi da tempo ha scelto queste “periferie” come luogo di lavoro ininterrotto, in senso assolutamente non metaforico: la cooperativa EST nel 2014 ha aperto in piazza Gasparotto il coworking CO+; nel 2015 la piazza è stata uno dei luoghi del progetto The Next Stop, che valorizzava le attività creative e utilizzava lo strumento culturale secondo un approccio di comunità per creare energia sociale; nello stesso anno ha aperto HUB – Culture, Food and Sport ed è stato inaugurato l’orto urbano GasparOrto, coltivato da un gruppo di cittadini volontari.

Gasparotto Street Festival si inserisce in questo percorso di rigenerazione urbana dal basso: due giorni di incontri, mostre, musica, libri, sport, agricoltura urbana “per ripensare uno spazio semi-abbandonato nell’area della stazione, unendo tutto ciò che per noi è cultura e partecipazione”. Con un ospite d’eccezione: sabato 21 maggio alle 21.30 Zerocalcare presenta il suo ultimo libro, Kobane Calling (Bao Publishing, 2016). Per il programma completo segui l’evento su facebook. L’apertura è per sabato 21 maggio alle 17.00 con l’inaugurazione dello spazio mostre.

Le esposizioni e i mercatini di prodotti agricoli a km zero, articoli vintage e handmade saranno presenti per tutta la durata del festival. La giornata del sabato è dedicata ai libri, con presentazioni e perfino uno speed dating letterario, il Book Dating. Concluderà la serata la proiezione del documentario di Banksy Exit Through the Gift Shop.

La mattinata della domenica è all’insegna dell’ambiente e della promozione di una sana alimentazione: pane fatto in casa e picnic nel primo orto urbano fuori suolo di Padova.

Il pomeriggio è invece dedicato allo sport e ai bambini: lezioni e contest di parkour, skateboard, calcio a due, ping pong, biliardino, bocce e scacchi … Il festival si conclude con un aperitivo con musica dal vivo dalle 18.00 alle 21.00.

Non mancano le idee né le proposte (nella rubrica Succede in città trovate i riferimenti al festival promosso dall’Osteria Volante, 19-22 maggio), che riscuotono interesse e guadagnano continuità nel tempo: avere l’imbarazzo della scelta è forse uno dei segnali più incoraggianti di quanto Padova non voglia arrendersi al cemento.

Annalisa Scarpa, redazione di ecopolis