Dopo le sbarre? Un percorso da fare insieme

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Dopo aver conosciuto la galera niente è più facile.

Nell’interesse del singolo e della collettività, la persona detenuta va accompagnata nel reinserimento in società con percorsi graduali e controllati, che devono iniziare già dentro il carcere e devono prevedere, quando possibile, un riavvicinamento alla famiglia.

E’ questo lo spirito di “Dopo le sbarre” nato sul solco di quanto avviato nel corso del 2015 con  “Affetto oltre le sbarre”.

Il progetto realizzato dal Gruppo Scout Neruda in collaborazione con Legambiente, la Casa di Reclusione Due Palazzi e l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Padova, si avvale del sostegno dei Fondi 8×1000 della Tavola Valdese. Quest’anno inoltre parteciperanno anche il Centro Servizi per il Volontariato, il Granello di Senape, Mani Tese e gli Amissi del Piovego.

Tra le iniziative realizzate, c’è il laboratorio di riciclo come occasione di socializzazione e collaborazione nella realizzazione di giochi a favore di associazioni del territorio.
Domenica 13 e domenica 20 marzo, ad esempio, è previsto il laboratorio in carcere durante i colloqui prolungati tra detenuti e famiglie organizzati dal Telefono Azzurro in occasione della Festa del Papà.

Annalisa, volontaria di Legambiente che ha partecipato all’iniziativa, l’ha descritta così: “Parlando con Christian e Marta di Jengafilm avevo già scoperto che il carcere può essere un’opportunità oltre che un distacco, ma la vita di prima rimane fuori e il rischio è che ci si abitui a una realtà troppo ristretta, con le sue regole e i suoi limiti ma anche con tutte le sue protezioni. Come evitare di non sapere più come affrontare la vita “normale” un domani?

Come si fa a mantenere vivi gli affetti che c’erano? Si può creare una rete di relazioni forti che sostengano, una volta fuori, e che offrano almeno qualche alternativa?

Per chi sta fuori, il pericolo è lo stesso: carcere e detenuti sembrano un universo separato e incompatibile con le nostre vite normali, per definizione. A volte bisogna pensare a un papà lontano dal figlio, non a un detenuto in punizione, per capire davvero il problema.

Conoscere direttamente questa realtà ti fa rendere conto di come sia utile attivare occasioni di “normalità” per un percorso di reinserimento nella società che possa creare prospettive di recupero.”

Negli stessi giorni, con i materiali preparati da un detenuto in permesso, i lupetti del gruppo scout Neruda hanno realizzato alcuni “pupazzi di primavera” che verranno donati alle donne del Centro Diurno Intrecci dell’Anffas.

Ecco alcuni semplici esempi di come detenuti, volontari e associazioni possono unire le forze per costruire assieme occasioni di solidarietà realizzando esercitazioni di reinserimento dei detenuti che verranno coinvolti nel corso dell’anno in altre attività di laboratorio o iniziative a supporto dell’associazionismo.

Per saperne di più è possibile visitare la pagina internet del progetto (qui) e per affiancarci nelle attività di volontariato è possibile scrivere a scoutneruda@gmail.com.

Ernesto Ginestri – Gruppo Scout P. Neruda

Nota: le iniziative del laboratorio di riciclo con cui Legambiente partecipa a questo e ad altri progetti, sono messe in forte difficoltà dalla decisione del Comune di Padova di togliere a Legambiente l’uso di un piccolo ma per noi prezioso locale in via Magenta.
Cerchiamo sedi alternative dove poter proseguire le attività. Guarda qui.

la Redazione di Ecopolis