ConAltriMezzi

C’è, a Padova, dentro e attorno alla Facoltà (ex, a dire il vero, ormai) di Lettere, un gruppo di giovani che ha deciso di non arrendersi ai luoghi comuni sulla formazione umanistica, e che prova a scardinare, sul web e sempre più anche offline, il corto circuito di un’Università che dialoga solo con se stessa. ConAltriMezzi è il nome scelto da questa redazione-collettivo, attiva dal 2010, ad oggi responsabile di www.conaltrimezzi.com, un blog “collettore eterogeneo e trasversale di cultura, attualità, letteratura, politica, arte, narrativa e poesia”; una rivista – online e non – al suo settimo numero, di ambientazione padovana e in uscita proprio questi giorni; una raccolta di racconti “under 30”, Writenotdie, uscita alla fine del 2011; una rete di iniziative, contatti, proposte rivolte al pubblico del web e non solo.Sul sito trovate articoli, recensioni, saggi, interviste, racconti e poesie, ma soprattutto provocazioni, tentativi di leggere (e scrivere) la realtà con arguzia e intelligenza.

Ecco, quindi, qualche buona ragione per entusiasmarsi di fronte a questa scommessa:

  1. perché è un’iniziativa giovane, e di giovani rassegnati ce ne sono fin troppi in giro. Non dentro ConAltriMezzi;
  2. perché gli studenti e i padovani potrebbero cominciare a parlarsi, prima o poi, e magari anche di argomenti di reciproco interesse, come cultura, politica e letteratura;
  3. perché la letteratura serva a qualcosa: non solo a riempire di firme libretti universitari che in capo a pochi anni scompariranno nel buco nero della burocrazia;
  4. perché è possibile far le cose sul serio senza prendersi troppo seriamente, e perché scrivere bene è una questione di stile, di cura, di attenzione a contenuti di interesse;
  5. perché se cominciate a leggere il sito non potrete non affezionarvi alla “creativa idiozia” di questi giovani dalla penna facile ma non banale… ed eventualmente entrare a farne parte.

Mi piace pensare che un blog letterario a così tante dimensioni possa essere un tentativo aggiornatissimo e nostalgico assieme di recuperare spazi di incontro: tra aspirazioni personali e cultura/vita pubblica/società; tra giovani e meno giovani, padovani e non padovani, lettori e non lettori, studenti e professori, web addicted e feticisti della carta stampata. Mi piace pensare che per costruire qualcosa di nuovo possa bastare, a farlo come si deve, semplicemente prendere la parola.

Annalisa Scarpa