Sicurezza prima di tutto: cosa fare per il Brenta-Cunetta?

brenta sicura_argini_pioveSabato 5 marzo a Corte di Piove di Sacco si è tenuto un sit-in di sensibilizzazione per la cura e la sicurezza dei territori attraversati dal fiume Brenta-Cunetta (il tratto della Brenta che scorre da Strà a Brondolo, in provincia di Venezia).

Un’efficiente difesa dalle alluvioni deve comprendere sia interventi strutturali quali per esempio la manutenzione degli argini, lo scavo di invasi di ritenuta e di canali scolmatori, sia interventi relativi alla gestione del territorio come i provvedimenti di limitazione della edificabilità, sia interventi relativi alla gestione delle emergenze, che utilizzando modelli di previsione e reti di monitoraggio, preveda la stesura dei piani di emergenza.

La nostra regione sconta decenni di incuria del territorio dovuta ad un’urbanizzazione selvaggia e ad una cronica assenza di manutenzione dei fiumi. Questa totale assenza di sensibilità della nostra classe politica, sembra stia mutando anche per la forte azione di confronto/proposta degli amministratori locali e dei comitati che perseguono la sicurezza idraulica come priorità. Molti sono i progetti e le opere in via di realizzazione: invasi a monte stanno per essere realizzati, il progetto dell’idrovia Padova-mare sembra ben indirizzata, alcuni fiumi stanno subendo notevoli attività di rinforzo.

Purtroppo però il Brenta–Cunetta, il ramo costruito a metà ‘800 per convogliare le acque verso il mare da Strà a Brondolo, soffre di assoluta carenza di manutenzione. Soprattutto, non ha un piano di interventi di salvaguardia. Le frane, lungo tutto il percorso, si sono negli ultimi anni moltiplicate addirittura unendosi fra di loro.

Solo dopo un’importante manifestazione (solo un caso?) a settembre 2013 sono stati eseguiti, in qualche limitato tratto, dei lavori di taglio degli alberi pericolosamente pendenti verso il letto del fiume, di ripresa di alcune frane e di taglio della vegetazione cresciuta incolta.  

Un dettagliato studio del 2011, redatto dalla protezione civile del comune di Campolongo Maggiore ha messo in guardia sull’aumentata gravità della situazione rispetto al passato e invitato il Genio Civile Regionale a classificare le arginature a rischio frane. Uno studio commissionato dal Genio Civile al Prof. Ing. Mazzuccato ha confermato la situazione di grave pericolosità, in particolare la possibilità che si sia già innescato il processo di sifonamento, pericolosissimo fenomeno erosivo che in poco tempo può portare al completo collasso della struttura arginale. Su questa base e tenendo conto degli studi del Prof Dalpaos, il Comitato Brenta Sicuro, assieme a Legambiente e a molte altre associazioni, ha intrapreso un costruttivo confronto con le amministrazioni coinvolte a tutti i livelli, fino ai ministri delle infrastrutture Del Rio e dell’ambiente Galletti.

Il sit-in ha visto la presenza di sindaci e amministratori di 9 comuni padovani e veneziani, dell’Ing. Marco Dorigo, direttore della sezione bacino idrografico Brenta e dell’Assessore Regionale all’Ambiente Giampaolo Bottacin. In particolare quest’ultimo ha assicurato che la situazione del Brenta Cunetta sarà prontamente analizzata e inserita nel piano degli interventi riguardanti il dissesto idrologico di tutta la regione in funzione del grado di rischio rappresentato dai fenomeni denunciati e delle disponibilità finanziarie.      

Comitato Brenta Sicuro