Parco Agro-paesaggistico? è scomparso dalla Variante

parco_agropaesaggistico_padova_legambienteEsattamente due anni fa, il 30 gennaio 2014, si svolgeva il primo incontro organizzato da Agenda 21 del Comune di Padova “Verso il piano d’azione per l’agricoltura urbana ed il Parco agro paesaggistico metropolitano”. Ma di quel processo, e dei suoi risultati, non c’è più traccia. Soprattutto ora, nella Variante al Piano degli Interventi.

Eppure attraverso una serie serrata di incontri, svolti tutti tra gennaio e maggio 2014, decine di associazioni, cittadini, agricoltori, una qualificata rappresentanza di portatori di interessi locali, avevano delineato le linee guida del Parco Agropaesaggistico Metropolitano.

Di cosa si tratta? Il Parco Agricolo Paesaggistico Metropolitano, battezzato PaAM, è una idea di valorizzazione e tutela delle aree residue agricole che ancora esistono nel nostro territorio nella loro interconnessione con la città, una occasione per elaborare ed attuare politiche volte a migliorare la convivenza tra spazi urbanizzati e spazi agricoli ridefinendone le relazioni esistenti, in un’ottica di sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Il PaAM nasce a Padova, ma idealmente parla a tutto il territorio “agropolitano” della pianura veneta, con il quale condivide risorse e criticità. Come si può conciliare l’urbanizzazione dispersa tipica della nostra pianura con un’agricoltura sana, di qualità ed economicamente sostenibile? Come si possono valorizzare le opportunità della convivenza tra spazi urbanizzati e spazi agricoli minimizzandone i conflitti?

Il PaAM di Padova potrebbe rappresentare un laboratorio per il Veneto del futuro!

Al termine degli incontri di Agenda 21 è stato elaborato un primo piano d’azione, che seppur incompleto (mancano i soggetti attuatori e le risorse per realizzarlo) rappresenta una base importante per la programmazione di uno sviluppo sostenibile della nostra città e della cintura urbana. Se attuato in condivisione anche con i comuni contermini, il PaAM potrebbe essere l’occasione per dare una svolta alle attuali politiche di gestione e pianificazione territoriale ancora troppo consumatrici di suolo.

Nel dibattito preelettorale, che ha impegnato la città per tutta la prima metà del 2015, tutta la politica si era espressa favorevolmente per il Parco agro paesaggistico, tanto da far sperare a tutti i soggetti promotori che fosse vicina una svolta nella programmazione urbanistica della città.

E invece?

Già nell’aprile 2015 il documento preliminare alla variante del piano degli interventi per l’adeguamento alle norme del PAT (Piano di Assetto del Territorio) aveva mostrato tutte le sue criticità: in primo luogo, non c’è stata nessuna riduzione della cubatura prevista dal vecchio PRG, che consente l’edificazione di altri 2.600.000 mc, come se la popolazione della città di Padova aumentasse più di 10.000 abitanti per anno (cfr. articolo di Sergio Lironi qui). Questo significa non porre nessun freno al consumo di suolo, e la distruzione delle ultime aree agricole.

Non solo: in tutto il documento non c’è un solo un solo cenno al Parco Agropaesaggistico Metropolitano.

Pertanto chiediamo che nella Variante al Piano degli Interventi venga definita una normativa apposita finalizzata alla salvaguardia e valorizzazione paesaggistica, ambientale ed economica del territorio rurale periurbano e delle stesse aree urbane ancor oggi utilizzate a fini agricoli o comunque a tal fine recuperabili, secondo le indicazioni fornite dal Piano d’Azione elaborato per la realizzazione del Parco Agro-paesaggistico. In assenza di una suddetta disciplina normativa il Parco Agro Paesaggistico non verrà né definito né attuato, quantomeno all’interno dei confini del comune di Padova.

Chiediamo altresì che l’Amministrazione comunale si impegni fattivamente sul progetto del PaAM in stretta collaborazione con il gruppo dei promotori, nel quadro del piano d’azione individuato durante il percorso Agenda 21 (cfr documento finale, scarica qui).

Viviana Ferrario e Carlo Bettio, Filippo Ceschi, Silvia Ferro, Sergio Lironi, Stefano Pagnin, Remo Ronchitelli, Spartaco Vitiello, gruppo Promotori parco Agropaesaggistico Metropolitano

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