Assedio a Camin: nuove strade e capannoni alla ZIP

zip_presidio_wigwam_padovaLa Variante al Piano degli interventi, nella parte dedicata alla ZIP, aumenta il traffico in zone già congestionate, riduce la mobilità sostenibile, danneggia il percorso delle Ville Venete della Riviera del Brenta. Perché poi espandere un’offerta di spazi commerciali già sproporzionata?

Occorrono piuttosto soluzioni condivise.

Per questi motivi l’associazione Wigwam, il comitato genitori di Camin e il gruppo “aria che respiriamo” di Camin presentano una serie di osservazioni al Piano degli interventi del Comune di Padova, riferite all’art. 21 che si occupa di Zona Industriale (ZIP).

Si contesta in particolare l’asse di collegamento che nei grafici (vedi qui) è indicato senza descrizione testuale e che necessariamente dovrebbe passare sopra l’attuale ponte ciclabile sul Piovego.

A causa dei forti impatti negativi sulla sostenibilità urbanistico- ambientale, sociale e economica, le associazioni e i firmatari ritengono che queste opere non debbano essere realizzate. In particolare:

1)    Qualsiasi cambiamento dell’urbanistica di questi luoghi dovrebbe tener conto del quartiere residenziale ivi presente, dato il carico di traffico ulteriore che graverebbe in aggiunta su via Vigonovese.

2)    La direttrice che dovrebbe passare sopra l’attuale ponte ciclabile eliminerebbe un fondamentale tratto di attraversamento per pedoni e ciclisti. Sarebbe invece cruciale potenziare la mobilità sostenibile, dato i continui superamenti dei limiti del PM10 nell’aria.

3)    Sullo stesso tratto sono presenti alcune ville venete di pregevole valore storico e artistico (Villa Giovannelli e Villa Mistrello). Il tratto ciclabile presente, frequentatissimo da cicloturisti stranieri, è la parte iniziale del celebre percorso delle Ville Venete della Riviera del Brenta. La costruzione di questa opera significherebbe un danno estetico al già fragile “paesaggio” esistente. Al degrado ambientale si sommerebbe la svalutazione degli immobili residenziali.

Si mette inoltre in questione l’opportunità di espandere l’offerta di spazi commerciali, quando è evidente che è già eccessiva rispetto alle reali necessità e capacità di acquisto dei cittadini. A supporto, vengono citati esempi negativi, come il polo commerciale nella zona nord con i suoi 1,5 milioni di metri cubi di cemento che impattano violentemente sulla veduta a nord di Padova (e non solo su questa), per soddisfare le necessità di clienti “mordi e fuggi” senza nessun’altra ricaduta positiva sulla città. Si cita anche il gigantesco centro commerciale all’ingrosso in corso Stati Uniti caratterizzato da commercio di prodotti di bassa qualità. Non si capisce come il cambio di destinazione della ZIP nord in zona commerciale e di divertimento e spettacolo si possa coniugare con l’ampliamento in atto verso sud-est della ZIP per la realizzazione di altre strutture industriali e commerciali.

La ZIP è chiaramente in crisi con molte aree abbandonate e fabbriche chiuse. I proprietari di queste aree non vendono o affittano perché’ non riescono a realizzare i profitti desiderati. Le nuove attività si spostano così verso la periferia, dove conviene costruire ex novo piuttosto che pagare affitti esosi. In questo modo, il depauperamento e il consumo del territorio continua inesorabilmente.

Nel passato l’ente ZIP aveva capacità espropriativa, in pratica toglieva la terra ai contadini e la cedeva a fabbriche e attività a prezzi agevolati. Molte di queste attività hanno ora esaurito la loro vita economica attiva. Se sui capannoni vuoti e terreni inutilizzati si applicassero i prezzi di mercato, probabilmente questi non sarebbero sfitti.

Occorre trovare un modo condiviso tra tutti gli attori in gioco (imprenditori, istituzioni, società civile) per rigenerare in maniera sostenibile queste aree. Perché questa situazione di “empasse” che si è creata, e che costa molto al nostro territorio, abbia fine.

Il testo completo delle osservazioni è accessibile a questo link.

sintesi a cura della redazione di ecopolis

N.B.: residenti a Camin o lavoratori in ZIP che volessero sottoscrivere le osservazioni appena descritte possono farlo contattando ilpresidio@wigwam.it.
Inoltre sono auspicabili altre osservazioni per la sostenibilità della ZIP e Camin; il Presidio Wigwam e i due comitati sono disponibili ad aiutare chi le volesse redigere entro il 3 febbraio (data di scadenza della consegna in Comune).