Una paradisiaca visione del verde pubblico

abrazar_arbol“Buona la disponibilità del verde nelle città italiane”: è pieno di enfasi il comunicato del comitato per lo Sviluppo del Verde Pubblico e del Ministero dell’Ambiente.

Ma i Comitati per il Verde Veneti manifestano perplessità rispetto ad affermazioni giudicate arbitrarie: dati non verificabili, patrimonio pro-capite esiguo, mancata crescita negli ultimi anni. Anche la qualità del verde urbano è spesso scadente, mancando le grandi superfici a verde (vedi il c.s. originale qui).

Tutto inizia il 21 novembre in occasione della “Giornata Nazionale degli Alberi” edizione 2015 (stabilita con Legge n. 10 del 14/01/2013) che ha l’obbiettivo, attraverso la valorizzazione e la tutela dell’ambiente e del patrimonio arboreo e dei boschi, di promuovere politiche di riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico, il miglioramento della qualità dell’aria, la vivibilità degli insediamenti urbani e la valorizzazione delle tradizioni legate all’albero nella cultura italiana. Infatti le scuole di ogni ordine e grado sono state invitate, come tradizione, a organizzare iniziative nel merito.

Il giorno precedente all’evento una notizia ANSA (leggi qui) ha riportato alcuni dati e commenti del Comitato per lo Sviluppo del Verde Pubblico e del ministero dell’Ambiente, con i quali ci si rallegra per la “buona disponibilità del verde” nelle città italiane (media di 32 mq di verde pro capite, con una superficie media di verde nei capoluoghi pari al 3% della superficie comunale) e, come se non bastasse, nel documento si legge anche che il verde pubblico risulta essere non solo stabile ma in lieve aumento in alcune città.

I Comitati per il Verde Veneti, in veste di cittadini esperti ed impegnati sul territorio da anni, per un aumento della quantità e della qualità del verde urbano, manifestando perplessità e contrarietà a tali asserzioni giudicate arbitrarie, hanno voluto prontamente replicare attraverso un proprio Comitato Stampa (del 22/11/2015), nel quale i punti di contestazione elencati sono così riassumibili:

1) i dati riportati nella relazione 2015 del Comitato per il Verde Pubblico si basano su un questionario ISTAT mandato alle pubbliche amministrazioni che, solo in pochi casi, si riferiscono a dati pubblicamente verificabili.

2) una percentuale media del 3% di verde pubblico non è un dato positivo. Le città del nord Europa e nord America hanno da 5 a 10 volte più di verde (ad es. Londra 38% e New York 27%);

3) la quantità media di verde pro-capite, di 32 mq per cittadino, comprende un insieme di aree considerate “verdi” in senso lato, ovvero: impianti sportivi, piste ciclabili, rotatorie, cavalcavia e spartitraffico, nonché aree di abbandono e degrado in zone industriali;

4) non è credibile che il verde pubblico sia rimasto stabile negli ultimi anni. I dati sul consumo di territorio (rapporto ISPRA 2015), mostrano un consumo in aumento costante dagli anni ‘50. La costruzione di centri commerciali e residenziali, di rotonde e strade, non solo pare non fermarsi ma non accenna minimamente a diminuire

A peggiorare il quadro di tutto ciò si aggiunge:

5) molti parchi sono di bassa qualità in quanto piccoli e spesso frammentati (per la CE si definisce parco una superficie verde >5000 mq). Inoltre le città italiane sono pochissimo alberate (ad es. Padova ha 0.2 alberi/abitante). Le piante d’alto fusto, costantemente in diminuzione causa cementificazione, manutenzione non adeguata, taglio indiscriminato, sono sostituite da specie puramente ornamentali o di tipo arbustivo di efficacia ecologica nettamente inferiore alla pianta asportata.

I Comitati per il Verde Veneti hanno voluto concludere il loro comunicato invitando il Ministero dell’Ambiente e il Comitato per il Verde Pubblico a collaborare assieme a tutti gli interessati al verde pubblico. La proposta è di avviare un serio lavoro di censimento e pianificazione del verde e degli alberi pubblici. Un lavoro che possa essere avvalorato da dati quanto più suffragati da riscontri oggettivi e georeferenziati, provenienti da archivi e mappe pubblicamente accessibili.

Solo allora, hanno dichiarato, si potrà aprire in seguito una discussione seria e costruttiva su questo importante aspetto, trascurato, che è il benessere e la salute di noi cittadini in ambito cittadino, urbano e non solo.

Alessandro Angrilli, GLA-TAVV – Gruppo di Lavoro per i Tavoli Verdi del Veneto

Patrizio Giulini, Consulente Regione Veneto per il Censimento degli Alberi Monumentali

Elena Macellari, GLA-TAVV – Gruppo di Lavoro per i Tavoli Verdi del Veneto – Ass. Gruppo Amici del Verde PD

Roberto Marinello, Comitato Difesa Alberi e Territorio – Padova

Paolo Merlini, Ass. Salviamo gli Alberi – Abano Terme

sintesi di Flavio Boscatto, redazione ecopolis